EMERGENZA IN CORSO      COSTA MARCHIGIANA PESARESE 2022

 

 
  • Evento del 2022-11-09 alle ore: 06:08:28 (UTC)
  • Area: Costa Marchigiana Pesarese
  • Magnitudo: Mw 5.5
  • Lat: 43.9833 Lon: 13.3240
  • Profondità: 5 Km
  • pagina dell'evento su terremoti.ingv.it 

 

Foto dei siti ospitanti le 11 stazioni sismiche (da CMA05 a CMA15) con alcuni dettagli sulla strumentazione utilizzata, la tipologia di terreno su cui poggiano i sensori e le operazioni di installazione da parte del personale di EMERSITO.

 

 
Il giorno 9 novembre 2022, alle 06:07:24 UTC (07:07:24 ora locale) un terremoto di magnitudo momento (MW) pari a 5.5, è stato localizzato in mare a circa 30 km dalla Costa Marchigiana Pesarese e risentito in un’ampia area dell’Italia centro-settentrionale. L’evento principale è stato seguito, dopo un minuto, da una replica di magnitudo locale (ML) pari a 5.2, mentre nei giorni successivi si sono registrate tre scosse di ML superiore a 4.0, con un valore massimo pari a 4.2.

A causa della elevata magnitudo dell’evento del 9 Novembre, l’INGV ha attivato il gruppo operativo , il cui obiettivo è di svolgere e coordinare campagne di monitoraggio per studi di effetti di sito e di microzonazione sismica in emergenza.

Durante le prime fasi dell’emergenza sismica Costa Marchigiana Pesarese, l’attività principale del gruppo operativo EMERSITO è stata quella del reperimento della cartografia geologica dell’area epicentrale, dei dati delle stazioni sismiche permanenti, delle analisi di caratterizzazione dei siti delle stazioni permanenti, degli studi di microzonazione sismica e della letteratura esistente. Una parte di queste informazioni è stata importata nel Sistema Informativo Territoriale (WEBGis on-line) del GO EMERSITO, permettendo agli afferenti al gruppo una facile condivisione, consultazione e discussione dalle sedi INGV di tutta Italia.

In vista di un possibile intervento di installazione di una rete temporanea, il GO EMERSITO ha valutato anche le informazioni sul danneggiamento osservato dai tecnici della Protezione Civile della Regione Marche, dai Vigili del Fuoco e dal gruppo operativo dell’INGV   (Quick Earthquake Survey Team). Alla fine la scelta è ricaduta sull’area municipale di ​​Ancona per i seguenti motivi: 

  • valori di picco di accelerazione del terreno (in inglese Peak Ground Acceleration o PGA) registrati ad Ancona durante l’evento principale in confronto con altre città alla stessa distanza epicentrale (Ancona: 198cm/s2 a circa 50km, Cattolica: 32cm/s2 a circa 47km).
  • livello di danneggiamento osservato nella città che, sebbene sia stato valutato dal GO QUEST di grado 5 di intensità macrosismica EMS-98, ha comportato l’evacuazione di alcuni condomini concentrati solo in alcune aree della città.
  • eterogeneità litologiche e morfologiche presenti in tutta l’area urbana.
  • interesse scientifico nella stima della risposta sismica locale in aree urbane importanti.
  • supporto operativo da parte del personale della sede INGV di Ancona durante le attività di intervento del gruppo EMERSITO, così come di tutti gli altri Gruppi Operativi dell’INGV coinvolti durante l’emergenza.

  

Carta litologica alla scala 1:10.000 con la posizione delle stazioni installate dal GO EMERSITO.

L’attività di EMERSITO si è quindi concretizzata nell’installazione di una rete sismica temporanea (che è stata registrata come 6N nella , cioè la Federation of Digital Seismograph Network) composta da 11 stazioni (6 in trasmissione real-time e 5 stand-alone) nell’area urbana di Ancona, con l’obiettivo di valutare la risposta sismica di ciascuno dei siti monitorati in funzione della geologia dell’area, focalizzando l’attenzione sui siti che presentano danni più rilevanti, principalmente sugli edifici.

Le stazioni sono composte da un digitalizzatore e da due sensori sismici, cioè un velocimetro e un accelerometro.

 

Un esempio di registrazione per un terremoto di magnitudo Mw 4.2

La figura che segue riporta la registrazione simultanea di 10 delle 11 stazioni della rete 6N di una replica avvenuta il 20 Novembre alle 06:20 italiane e di magnitudo Mw 4.2 (è mostrata la sola componente orizzontale E-W del sensore velocimetrico). Come si può vedere, i siti dove sono installate le 10 stazioni hanno una risposta diversa tra loro, sia in ampiezza massima che in contenuto in frequenza e durata dello scuotimento. In particolare, per questo evento, la stazione CMA10, installata sulla frana di Ancona, e le stazioni CMA07, CMA11 e CMA13, installate su depositi alluvionali terrazzati, sono quelle che presentano le maggiori ampiezze e le più lunghe durate. Anche le due stazioni installate su depositi eluvio-colluviali olocenici (CMA08 e CMA09) e quella su depositi argillosi (CMA14), mostrano evidenti fenomeni di amplificazione se confrontate con le due stazioni (CMA05 e CMA15) installate su formazioni più compatte, cioè rispettivamente le  marne più o meno calcaree con livelli di calcare marnoso (formazione nota come Schlier) e le marne argillose e argille marnose con intercalazioni conglomeratiche (Formazione a Colombacci).

Registrazioni del terremoto di Mw 4.2 del 20 Novembre alle 06:20 (ora italiana).
Dall'alto verso il basso sono riportate le serie temporali della componente orizzontale E-W delle stazioni della rete EMERSITO 6N

 

 

REPORT PRODOTTI

    

 

DISTRIBUZIONE E UTILIZZO DEI DATI
Tutti i dati in continuo, registrati dalla rete, saranno trasferiti sull’archivio  (European Integrated Data Archive) dopo la fase di acquisizione e saranno resi pubblici dopo un periodo di restrizione prestabilito, in accordo con quanto previsto dal protocollo del gruppo EMERSITO.
Le stazioni in modalità di acquisizione in tempo reale trasmettono fin dalla loro accensione i dati sismici sui server di EMERSITO e vengono monitorate con appositi strumenti software per verificarne lo stato di salute, in particolare la tensione di alimentazione in ingresso e la qualità del segnale GPS ricevuto; inoltre, per ciascuna di esse si può visualizzare la disponibilità dei dati.