Il 6 aprile 2009 la città dell’Aquila e la Media Valle dell’Aterno sono stati colpiti da un terremoto distruttivo (Mw 6.1), che ha provocato danni ingentissimi in un'area di più di 500 Km2, 309 vittime e migliaia di feriti. Dal dopoguerra in poi è stato il primo terremoto che ha interessato un capoluogo di regione importante come L’Aquila, anche per il suo considerevole patrimonio artistico, storico e culturale.

Nel 2009 il gruppo EMERSITO non era stato ufficializzato, tuttavia era perfettamente operativo sebbene senza una organizzazione strutturata. In quell’occasione ha messo in campo le sue forze per cercare di studiare la relazione tra danneggiamento  osservato ed effetti di amplificazione locale. In particolare nella primissima fase dell’emergenza ci siamo occupati della Media Valle dell’Aterno installando una rete di complessive 33 stazioni sismiche, soprattutto nelle vicinanze dei paesi maggiormente colpiti, come Onna. Nella seconda fase il nostro lavoro è stato invece concentrato nella città dell’Aquila, anche qui con l’installazione di una serie di stazioni sismiche che hanno registrato numerose repliche dell’evento principale e con numerose misure di rumore sismico ambientale che complessivamente hanno permesso di individuare zone della città che rispondono sismicamente in maniera molto diversa tra loro. Questo studio, come il precedente realizzato con la collaborazione de Les centres d'études techniques de l'Équipement (CETE) Méditerranée di Nizza, è stato utilizzato come uno dei prodotti della microzonazione di terzo livello della cosiddetta Macroarea I, ovvero il centro storico dell'Aquila.

Numerose pubblicazioni sono scaturite dalle attività di EMERSITO a L’Aquila e nella Media Valle dell’Aterno.

  


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